I sette doni di Partenope
di Annarita Tranfici e Maria Rosaria Compagnone
con illustrazioni di Angelo Errotti
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Martine è una bambina con una grande passione per le leggende, vive in Francia con i suoi genitori e il fratello gemello, Victor. Quando, a Pasqua, la madre decide di portare la famiglia a Napoli, per la piccola inizia un vero e proprio viaggio nella storia magica della città. Grazie alla guida della sempre allegra zia Lisa, la giovane Martine vivrà un’entusiasmante avventura tra fantasmi dispettosi, castelli incantati e si imbatterà nella creatura più affascinante di tutte: la sirena Partenope.
Un itinerario alla scoperta di Napoli Sotterranea, Palazzo Donn’Anna, l’Ospedale delle bambole e altri luoghi suggestivi popolati da presenze uniche e magiche. Da Partenope a Colapesce, dalla malvagia regina Giovanna all’eterea figura della Bella ‘Mbriana, rivivrete storie e miti legati alle emozioni, ai colori e ai suoni di una città piena di immaginazione e di creatività.
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ISBN: 9788832101348
Pagine: 86
Prezzo: 14,90 €
Le biografie degli autori
Maria Rosaria Compagnone
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Dottore di ricerca in Linguistica e Scienze del Linguaggio, MARIA ROSARIA COMPAGNONE è insegnante di lingua e letteratura francese e docente universitaria di lingua e traduzione francese. Per il mondo dell’infanzia ha già pubblicato “Minus il gatto” e “Sua Maestà il Babà”.
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Annarita Tranfici
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Nata nel 1987 e laureata in Lingue e letterature moderne europee presso l'Università Federico II di Napoli, ANNARITA TRANFICI lavora come traduttrice e revisore per diverse case editrici italiane e agenzie di traduzione internazionali.
"I 7 doni di Partenope" è la sua prima pubblicazione per bambini.
Angelo Errotti
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Illustratore e grafico freelance, ANGELO ERROTTI, ha pubblicato per il mondo dell’infanzia
“Sua Maestà il Babà” e collabora con varie riviste indipendenti.
Intervista all'autrice Maria Rosaria Compagnone
Come sei venuta a conoscenza delle leggende napoletane narrate nel libro?
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Alcune leggende hanno fatto sempre parte del mio immaginario perché mi sono state narrate fin da quando ero piccina. Altre le ho apprese leggendo, altre ancora semplicemente passeggiando per la città.
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Che cosa ti ha spinto a sceglierne alcune piuttosto che altre e a quale sei più affezionata?
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La scelta è ricaduta su alcune leggende proprio per il fascino e l’importanza che ricoprono presso l’immaginario popolare come ‘o munaciello o la bella ‘Mbriana. Poi ci sono dei luoghi che per me sono magici come Palazzo Donn’Anna. Resterei ore ad ammirarlo incantata e quando ho scoperto la leggenda della Regina Giovanna e del coccodrillo, questo palazzo mi è sembrato ancora più misterioso e impenetrabile. L’ospedale delle bambole poi, è stata una vera scoperta. Un luogo altrettanto misterioso e fantastico dove bambole, orsetti e tanti giocattoli d’infanzia, stropicciati e feriti dal tempo, riprendono luce e vita.
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Quale potrebbe essere l’utilità di questo libro per i ragazzi?
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Questo libro vuole essere sorta di memoria collettiva, un ricordo di storie e leggende un tempo tramandate alla collettività vivente in modo che l’identità e il sentimento del passato non vadano perse ma sopravvivano tra le nuove generazioni.